CRISI E LAVORO

Pier Silvio Berlusconi: "Tagliamo i costima a Mediaset non toccheremo i dipendenti"

Il vicepresidente della società spiega che già nel 2012 si avrà un calo delle spese televisive tra il 4 e il 5% grazie alla razionalizzazione

21 Mar 2012 - 16:45
 © Ap/Lapresse

© Ap/Lapresse

"Il gruppo Mediaset non ha in programma tagli di personale: razionalizziamo e possiamo frenare il turnover, ma i dipendenti non li tocchiamo". Lo ha assicurato Pier Silvio Berlusconi. "Agiamo sui costi e già nel 2012 avremo un calo delle spese televisive tra il 4 e il 5%", ha aggiunto il vicepresidente esecutivo di Mediaset.

I primi effetti del piano di taglio dei costi da 250 milioni di euro annui entro il 2014 "si vedono già nell'ultimo trimestre del 2011", aggiunge Pier Silvio Berlusconi, che domani incontrerà la comunità finanziaria nella "City" di Londra per presentare i conti approvati ieri.

Ma per le prospettive del 2012, soprattutto per la raccolta pubblicitaria, "non possiamo avere previsioni, piuttosto 'visioni' - sorride - perché gli acquisti da parte degli inserzionisti non avvengono mesi prima con campagne ampiamente programmate, ma nel giro di poche settimane".

Pier Silvio Berlusconi conferma comunque che "questo dovrebbe essere un anno ancora piuttosto difficile, ma siamo fiduciosi perché Mediaset è diventata un network completo, con un avvio di presenza su Internet grazie al progetto 'all news', un'integrazione tra televisione e il Web che intendiamo rafforzare anche con nuovi progetti".

Per quanto riguarda il dividendo, è stato ridotto dai 0,35 euro dell'anno precedente ai 0,10 euro del 2011 "perché abbiamo sempre avuto una gestione prudente e vogliamo mantenerla".

"Le risorse - prosegue - vanno a rafforzare la patrimonialità del gruppo e, se ci saranno opportunità, potrebbero anche servire per nuovi investimenti". "Ovviamente - spiega - non fa piacere diminuire la cedola e la crisi ci ha colto in un momento di investimento, di espansione, ma l'efficienza e la solidità dei conti devono essere al centro del nostro lavoro, così come siamo solidi nei nostri 'core business'". Compresa Mediaset Premium, per la quale è stato rinviato di un paio d'anni l'obiettivo di pareggio di bilancio. "Sui conti pesano i carissimi rinnovi dei diritti per il calcio, ma i ricavi da attività caratteristica, cioè vendita di carte, ricariche, abbonamenti e raccolta pubblicitaria, hanno raggiunto i 615 milioni, con una crescita del 14%: è un business al quale crediamo fermamente".

In merito a Endemol, dopo che Barclays è uscita vendendo la sua quota al fondo di investimento Apollo Management, diventato il primo azionista della società dei format televisivi, Mediaset rimane azionista-creditore, e "vedremo come evolve la partita". "La questione Endemol - spiega - è andata così, ma noi confermiamo la nostra presenza e confermo che l'offerta fatta a suo tempo con Clessidra era coerente". Ora si attende maggio per la conversione definitiva dei crediti 'senior' in azioni, con Mediaset che scende verso il 6-7% dell'ideatore di programmi come il Grande Fratello, ma che potrebbe entrare in Cda e rimane comunque l'unico socio "industriale".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri